BEFORE E AFTER: IL MOBILE DA TIPOGRAFIA

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Inizio questo post raccontandoti di me, per parlarti della filosofia che applico al lavoro. 
Il mondo dell’Interior Design, dell’Architettura e della progettazione mi affascina fin da piccola e questo mi ha portato a farne una professione. Spesso però a questo settore (e comunque i servizi offerti) si associata il concetto di lusso, il pensiero “ ci vogliono soldi” per avere la casa dei sogni. 
Bè, posso dirti che con il mio lavoro offro anche soluzioni che ti permettano di recuperare oggetti o arredi che possiedi, e questo ti permette di non sforare il budget. Prova! Se ti soffermi ad osservare quello che possiedi e lo guardi con occhi diversi, slegandolo dal contesto in cui si trova, potrai scoprire quante potenzialità ha ancora da offrire.

Ti racconto una storia.
Conosci i mobili da tipografo, quelli con tanti cassetti per contenere i caratteri tipografici?
Ho avuto la fortuna di trovarne uno destinato alla discarica. 18 cassetti sporchi di inchiostro, alcuni privi di fondo, uno addirittura senza frontale. Non era pensabile lasciarlo al suo destino, quindi me lo sono caricato sulle spalle e ho cercato idee che mi permettessero di trasformarlo. All’inizio non è stato semplice.
Il problema principale era la profondità dei cassetti: solo pochi centimetri suddivisi in piccoli scomparti. Poi l’idea; i cassetti rimangono, e con loro maniglie e targhette.
:: Ho eliminato tutti i fondi e ne ho tenuti solo 6 in buone condizioni e gli scomparti interni che avrebbero potuto contenere solo minuterie.
:: All’interno li ho uniti sui quattro lati con piccole assi di legno unendoli tre a tre e facendo in modo che visti dall’esterno dessero l’idea di essere separati uno dall’altro, come la versione originale.

 

:: Una volta ripulito il legno esterno e le maniglie, ho passato due mani di impregnante; ho preferito non intervenire con lo stucco per legno su fori e solchi per lasciare traccia del passato.

Adesso è nel mio studio e custodisce gli oggetti di lavoro.
Dimenticavo; mi ha regalato tantissimi caratteri di piombo che erano stati dimenticati all’interno e che custodisco gelosamente.

Ecco: riflettere, per capire quali sono le potenzialità di un oggetto, è la prima cosa da fare. Non è detto che alla fine gli troverai una nuova collocazione, forse è proprio da buttare, ma dobbiamo provarci, immaginandolo con un nuovo colore o finitura. Adesso prova tu, e raccontami come va.

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